Mi chiamo Angela e sono pugliese, ho 43 anni.
Circa cinque anni fa ho avvertito i primi malesseri ad un braccio destro,
tutti i medici che ho consultato mi dicevano che era stress e tensione
nervosa, dopo tre lunghissimi anni arrivo al Humanitas di Rozzano, dove
mi hanno diagnosticato una forma di Parkinson giovanile; li mi hanno
spiegato che la mia vita sarebbe cambiata, che avrei dovuto fare le mie
cose più lentamente.
Invece dentro di me è scattato qualcosa, infatti non ho mai permesso
alla malattia di prendere il sopravvento sulla mia vita, ho lavorato
sempre, fatto tanto sport e sono sempre sorridente e solare. Tutti si
chiedono come faccia a tenermi tutto dentro, ma si sbagliano: non mi
tengo tutto dentro, ho solo trovato la mia migliore amica con cui non mi
separerò fino a miei ultimi giorni.
Per non farmi mancare niente circa 8 mesi fa si è presentata una
distonia cervicale secondaria che non mi permette di stare dritta. La
cosa che più mi dà il tormento è lo sguardo dei miei bambini, ma non
mollo, faccio ancora tutto quello che facevo quando non ero ammalata,
cammino tanto, faccio yoga e mi occupo della mia famiglia a tempo pieno.
Penso sempre che nella vita c’è chi sta peggio, e che vale sempre la pena viverla al massimo. Un abbraccio.
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